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Lotta al diabete – Ridurre obesità

Riducendo il tasso di obesità del 25% entro il 2045 è possibile frenare la crescita del diabete. L’obesità è il primo fattore modificabile nella lotta al diabete. E’ questo il messaggio, e al tempo stesso l’obiettivo dei promotori del programma Cities Changing Diabetes, iniziativa della quale si apre nel pomeriggio a Houston, in Texas, il secondo Summit internazionale

“Abbiamo lanciato Cities Changing Diabetes nel 2014, con la convinzione che la crescita del diabete non sia inevitabile né inarrestabile”, hanno dichiarato Allan Fluvbjerg, Ceo dello Steno Diabetes Center di Copenhagen, David Napier, Direttore Science, Medicine and Social Network dello University College London e Lars Fruergaard Jorgensen, Presidente e Ceo di Novo Nordisk – le tre organizzazioni che hanno ideato, promosso e sostenuto il programma che, in questi primi 4 anni di vita, ha già coinvolto le Università, le amministrazioni pubbliche, il mondo della ricerca e accademico, la società civile di otto metropoli mondiali: Città del Messico, Copenhagen, Houston, Johannesburg, Shangai, Tianjin, Vancouver e, nel 2017, Roma.

Riducendo il tasso di obesità del 25% entro il 2045 è possibile frenare la crescita del diabete, stabilizzandone la percentuale nella popolazione mondiale al 10% ed evitando oltre 110 milioni di nuovi casi di malattia nei prossimi 25-30 anni, con un risparmio di 200 miliardi di dollari l’anno; inoltre, agendo con particolare attenzione all’obesità infantile, si può invertirne la corsa.

“Il diabete cresce a ritmo allarmante – spiega Francesco Dotta, Professore di endocrinologia all’Università di Siena e Coordinatore del Comitato Roma Cities Changing Diabetes Publication Planning. Secondo i dati dell’International Diabetes Federation, la percentuale di popolazione colpita dalla malattia – tecnicamente la prevalenza – nel mondo è quasi raddoppiata dall’inizio degli anni 2000, passando dal 4,6 per cento al 9 per cento del 2017, il che corrisponde a oltre 430 milioni di persone con diabete. L’Organizzazione mondiale della sanità mette in chiaro che il costo umano ed economico dell’avanzata della malattia e delle sue complicanze per gli individui, le loro famiglie e la comunità sono insostenibili.”

“I fattori alla base di questa crescita sono stati chiaramente identificati – aggiunge Ketty Vaccaro, responsabile area welfare e salute del Censis. Tra questi annoveriamo l’invecchiamento della popolazione, l’urbanizzazione di quote crescenti di popolazione, le diete poco sane e la sempre più scarsa attività fisica. Su questi fattori di rischio, anche su quelli strutturali e di lunga deriva come invecchiamento ed urbanizzazione, esercitano un forte peso le differenze socio-economiche e culturali. Prendere in considerazione i determinanti sociali della salute ed agire sulle diseguaglianze è una precondizione essenziale per affrontare condizioni di rischio rilevanti come obesità e sovrappeso e per garantire l’efficacia delle strategie di prevenzione e di gestione del diabete”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Lotta al diabete, bisogna partire dal fattore obesità”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/diabete/lotta-al-diabete-bisogna-partire-dal-fattore-obesit–25113