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Artrite reumatoide – Positivi i risultati in Fase II per inibitore recettore GM-CSF

I risultati di uno studio di Fase II pubblicati recentemente sulla rivista Arthritis Research & Therapy, hanno dimostrato come mavrilimumab, un anticorpo monoclonale umano diretto contro la subunità alfa del recettore per il fattore stimolante le colonie granulocitarie-macrofagiche (GM-CSF) sarebbe in grado di indurre una rapida e significativa risposta clinica nei pazienti affetti da artrite reumatoide, a suggerire che l’inibizione del pathway dei fagociti mononucleati potrebbe rappresentare nel prossimo futuro un approccio terapeutico alternativo a disposizione nell’armamentario terapeutico dell’AR

Razionale dello studio
Come è noto, ancora oggi è possibile riscontrare come una quota rilevante di pazienti affetti da AR non sia adeguatamente, pur disponendo di una ampio ventaglio di opzioni terapeutiche. Di qui lo sforzo della ricerca nell’individuazione di nuove molecole come possibili candidate al trattamento di questi pazienti refrattari alle terapie fino ad ora disponibili.

Tra i vari filoni di ricerca in tal senso, uno di questi postula una possibile opzione terapeutica derivante dalla modulazione diretta della funzione macrofagica mediante inibizione del recettore per il GM-CSF, sulla base di osservazioni esistenti in letteratura che documentano come il fattore di crescita sopra menzionato abbia un ruolo centrale nella patogenesi dell’AR mediante l’attivazione, la differenziazione e la sopravvivenza dei neutrofili e dei macrofagi.

E’ stato osservato, che i macrofagi promuovono la sinovite mediante il rilascio di citochine, chemochine, specie reattive dell’ossigeno (ROS), proteasi e micro particelle, che il numero di queste cellule nel tessuto sinoviale correla con la progressione radiografica dell’AR e che riduzioni dei macrofagi positivi per l’antigene CD68 correlano con un miglioramento dei punteggi legati all’attività di malattia. Inoltre, i pazienti con AR si caratterizzano per la presenza di un incremento dei livelli di GM-CSF a livello del fluido sinoviale e del plasma ed è stato documentato in letteratura come il GM-CSF ricombinante sia in grado di aggravare l’AR in questi pazienti (2).

Mavrilimumab (CAM-3001) è un anticorpo monoclonale totalmente umanizzato, avente come bersaglio terapeutico la sub unità alfa del recettore per il GM-CSF, attualmente oggetto di un programma di sviluppo clinico ad opera di Medimmune, un’azienda biofarmaceutica con una delle pipeline di prodotti in sviluppo tra le più ampie e robuste esistenti sul mercato…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, positivi i risultati in Fase II per inibitore recettore GM-CSF”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-positivi-i-risultati-in-fase-ii-per-inibitore-recettore-gm-csf-24982