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Alzheimer – Diagnosi in anticipo grazie all’intelligenza artificiale

La scoperta raccontata anche sul «Times» di Londra. L’algoritmo sviluppato da un gruppo di ricercatori italiani a Bari: «Metodo più economico e non invasivo». Ha un’accuratezza dell’84%

Con l’intelligenza artificiale è possibile diagnosticare l’Alzheimer dieci anni prima rispetto a quanto avviene attualmente. Lo ha dimostrato uno studio dell’università di Bari che ha elaborato una tecnica basata sull’analisi delle risonanze al cervello. I ricercatori, guidati da Nicola Amoroso e Marianna La Rocca, hanno prima «insegnato» all’algoritmo a discernere tra cervelli sani e malati usando le immagini di 67 risonanze, 38 delle quali da persone con Alzheimer. L’algoritmo è stato poi messo alla prova su un’altra serie di 148 risonanze, di cui 52 da soggetti sani, 48 con Alzheimer e 48 con una lieve disabilità cognitiva che però è evoluta in Alzheimer fino a nove anni dopo. «L’intelligenza artificiale — scrivono gli autori — è riuscita a distinguere un cervello sano da uno con l’Alzheimer con un’accuratezza dell’86%, ed è anche stata in grado di dire la differenza tra cervelli sani e quelli con disabilità lieve con un’accuratezza dell’84%»

Un metodo accurato e non invasivo

«Oggi le analisi del liquido cerebrospinale e le tecniche di medicina nucleare possono mostrare le placche e gli ammassi neurofibrillari che ricoprono il cervello e prevedere con relativa accuratezza chi è a rischio di ammalarsi di Alzhemier entro dieci anni — ha spiegato La Rocca a The New Scientist — ma si tratta di metodi molto invasivi, costosi e disponibili solo nel centri altamente specializzati». la tecnica sviluppata a Bari, una volta perfezionata e affinata, sarà più semplice, non invasiva ed economica, e permetterà di fare screening più capillari.

Analisi avanzata grazie ai computer

L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che conduce alla demenza e alla perdita di memoria e funzioni cognitive. Non è ancora possibile effettuare una diagnosi in vivo della malattia, così i progressi per cercarne una cura avanzano con difficoltà. I fisici dell’Università di Bari e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno intrapreso da vari anni un percorso di ricerca inter-disciplinare che cerca di applicare le strategie di analisi tipiche dei big data all’ambito clinico diagnostico; già tre anni fa si erano infatti resi protagonisti della vittoria di una competizione internazionale organizzata dalla Harvard Medical School per l’uso di sistemi di machine learning per la diagnosi precoce della Schizofrenia.

Interesse internazionale

Queste analisi sono molto complesse e richiedono infrastrutture di calcolo e conoscenze tecnologiche avanzate: il centro calcolo ReCaS ha rivestito un ruolo strategico per lo svolgimento delle analisi e l’ottenimento di questi risultati. La ricerca ha da subito suscitato interesse in ambito clinico e accademico. Il professore di Neuroscienze Patrick Hof della Icahan School of Medicine della Mount Sinai di New York si è detto molto interessato a questi risultati. Un metodo che consenta di diagnosticare l’Alzheimercon dieci anni di anticipo avrebbe un «valore incredibile», ha detto…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Alzheimer, diagnosi in anticipo grazie all’intelligenza artificiale”, CORRIERE DELLA SERA / CRONACHE

Tratto dahttp://www.corriere.it/cronache/17_settembre_20/alzheimer-diagnosi-10-anni-prima-grazie-all-intelligenza-artificiale-bd028a1a-9dd3-11e7-a6ea-abd1a52d72e1.shtml