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Osteoporosi – Identificato nuovo possibile target farmacologico

Ricercatori USA avrebbero individuato nelle “cellule senescenti” dell’organismo un nuovo possibile target farmacologico per il trattamento dell’osteoporosi. Utilizzando queste cellule come bersagli di farmaci anti-invecchiamento, i risultati sperimentali preliminari, ottenuti su un modello murino, hanno documentato l’efficacia dei farmaci senolitici, usati ad intermittenza, nel ridurre i processi di riassorbimento osseo ma, al contempo, preservare quelli di neoformazione, aumentandoli addirittura in qualche caso. Lo studio su Nature Medicine

I risultati sperimentali preliminari, ottenuti su un modello murino, fanno ben sperare per un futuro ampliamento delle opzioni terapeutiche contro i processi di depauperamento osseo legati all’età. Lo studio è stato pubblicato, sotto forma di corrispondenza, sulla prestigiosa rivista Nature Medicine (1).

Cosa sono le cellule senescenti? Perchè possono fungere da target di trattamento nell’osteoporosi?
I processi di invecchiamento dell’organismo sono associati ad un incremento della senescenza cellulare, ricordano gli autori dello studio. L’ipotesi attualmente prevalente è che sia proprio la senescenza cellulare a guidare il possibile sviluppo di comorbilità diverse.

Avvalendosi di queste cellule i ricercatori hanno sviluppato e messo a punto alcuni modelli murini nei quali era possibile osservare la presenza di perdita ossea. Questi topi avevano un’anzianità compresa tra i 20 e i 22 mesi – un’età equivalente a 70 anni nella specie umana.

I ricercatori hanno utilizzato queste cellule come bersaglio terapeutico potenziale servendosi di alcuni artifici: in primo luogo hanno disattivato l’espressione genica di queste cellule; in secondo luogo le hanno eradicate grazie all’impiego dei cosiddetti “farmaci senolitici”, in grado di uccidere le cellule senescenti (2). Successivamente, i ricercatori sono ricorsi ad un inibitore di Jak chinasi allo scopo di bloccare la produzione di una sostanza pro-inflammatoria secreta dalle cellule senescenti.

Indipendentemente dall’approccio utilizzato tra quelli descritti, l’effetto sull’invecchiamento osseo è risultato sovrapponibile: “In tutti i casi – spiegano i ricercatori – si è avuto un incremento di massa e di robustezza ossea, ottenuto mediante riduzione dei processi di riassorbimento osseo ma mantenendo o aumentando quelli di neoformazione ossea, un comportamento che è differente da quello osservato per tutti i farmaci utilizzati attualmente nell’OP”.

Alcuni degli approcci sopra indicati sono stati oggetto di analisi anche in topi relativamene più giovani (circa 12 mesi). In questo caso, la soppressione (mediante inibizione dell’espressione genica) delle cellule senescenti e la loro inibizione con farmaci senolitici non ha riprodotto i benefici ottenuti nei topi più anziani, a suffragare l’esistenza di un link causa-effetto tra le cellule senescenti e l’OP associata all’età avanzata.

Quali sono stati i farmaci senolitici utilizzati?
Dasatinib e quercetina, somministrati in combinazione una volta al mese, sono stati i farmaci senolitici utilizzati in questo studio.

A tal riguardo i ricercatori hanno voluto evidenziarne la potente efficacia: “Anche se questa combinazione di farmaci senolitici era presente nell’organismo dei topi per un tempo non superiore a 2 ore, essa è stata in grado di eliminare le cellule senescenti, mostrandosi efficace nel lungo termine”.

“Questi dati – aggiungono – aumentano le evidenze a favore di una capacità di questi farmaci di avere come bersaglio i processi principali dell’invecchiamento cellulare e ne suggeriscono un’applicazione estesa al trattamento di molteplici malattie croniche”.

Implicazioni dello studio
Le opzioni attuali per il trattamento dell’OP, spiegano gli autori, mostrano un effetto negativo significativo – la riduzione dei processi di riassorbimento osseo – che, a sua volta riduce i processi di neoformazione ossea…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Osteoporosi, identificato nuovo possibile target di trattamento”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/osteoporosi-identificato-nuovo-possibile-target-di-trattamento-24720