Ipertensione polmonare (IP) residua nei pazienti trattati per cardiopatia valvolare – Sildenafil va evitato
“Sildenafil non dovrebbe essere usato per trattare l’ipertensione polmonare (IP) residua nei pazienti trattati per cardiopatia valvolare, secondo i risultati dello studio SIOVAC presentati a Barcellona, nel corso dell’edizione 2017 del Congresso dell’ESC (European Society of Cardiology). L’impiego off-label del farmaco porta ad outcomes clinici peggiori, tra i quali un rischio raddoppiato di ospedalizzazione rispetto al placebo
«La malattia valvolare è considerata la prossima epidemia cardiaca a causa della sua forte associazione con l’età e il rapido invecchiamento della popolazione in tutto il mondo» ha premesso il ricercatore principale Javier Bermejo, cardiologo presso l’Ospedale Generale Universitario Gregorio Marañon di Madrid (Spagna).
La malattia del cuore sinistro è la più comune causa di IP a livello mondiale, ha aggiunto, e la malattia valvolare cardiaca è una causa molto frequente di questo tipo di ipertensione, colpendo virtualmente tutti i pazienti con grave malattia mitralica e quasi il 65% di quelli con stenosi aortica sintomatica.
«L’unico trattamento definito è la riparazione o la sostituzione della valvola, chirurgicamente o per via percutanea» ha proseguito «ma la regressione dell’IP è frequentemente incompleta e i sintomi spesso rimangono o ricompaiono nel lungo termine. L’IP residua è il più importante fattore di rischio per morte e disabilità dopo la corretta correzione della lesione valvolare».
L’IP, ricorda il clinico, si riferisce a una maggiore pressione del sangue nell’arteria polmonare. Nei pazienti con malattia valvolare di lunga data, l’elevata pressione nel lato sinistro del cuore è trasmessa ‘all’indietro’ ai vasi del polmone che reagiscono mediante ispessimento. Questo processo non può essere invertito dopo un trattamento valvolare e ciò porta a IP persistente…”
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Fonte: “Ipertensione polmonare residua post-correzione di valvulopatia, sildenafil va evitato”, PHARMASTAR
