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Le brochiettasie e il loro legame con le micobatteriosi polmonari non tubercolari

“In occasione della 2a World Bronchiectasis Conference che si è conclusa da poco a Milano (6-8 luglio) abbiamo intervistato Stefano Aliberti, Professore Associato di Malattie dell’apparato respiratorio all’ Università degli Studi di Milano e Pneumologo al Policlinico di Milano. Il prof. Aliberti è stato il presidente del congresso di Milano, congiuntamente al prof. Francesco Blasi. Ci siamo fatti raccontare cosa sono le brochiettasie, quali sono le loro cause e il legame con le micobatterriosi polmonari non tubercolari, un tipo di infezione di cui si è parlato molto al congresso

Che cosa sono le bronchiettasie?
Le bronchiettasie rappresentano una manifestazione radiologica caratterizzata da una dilatazione abnorme e irreversibile dei bronchi la cui diagnosi viene eseguita attraverso la TAC del torace, associata a una sintomatologia  caratterizzata da espettorazione quotidiana, tosse e frequenti infezioni respiratorie.

Diverse sono le cause delle bronchiettasie, incluse patologie di carattere genetico, come la fibrosi cistica, la discinesia ciliare primitiva o il deficit di alfa-1 antitripsina. Le brochiettasie possono anche essere esito di pregresse e importanti infezioni del basso tratto respiratorio, compresa la tubercolosi, possono essere associate a immunodeficit, o possono essere dovute anche ad un’infezione cronica da parte di micobatteri non tubercolari.

Sui micobatteri non tubercolari c’è stata una specifica sessione durante il congresso. Qual è il nesso tra questi microorganismi e le bronchiettasie? I micobatteri sono patogeni che possono infettare il sistema respiratorio, tra cui il più noto è sicuramente il micobatterio che causa la tubercolosi. Esiste tuttavia un ampio gruppo di micobatteri che abbiamo imparato a conoscere soprattutto negli ultimi 10-20 anni, e che causano infezioni polmonari accompagnate da una sintomatologia subdola e cronica, definiti micobatteri non tubercolari. Sono micobatteri spesso difficili sia da diagnosticare che da trattare e manca una forte evidenza scientifica a supporto.

Le bronchiettasie, essendo una patologia che per definizione riduce le difese locali polmonari, possono accogliere infezioni croniche da parte non solo di batteri, come Pseudomonas aeruginosa, ma anche micobatteri. Tra i micobatteri che nella maggior parte dei casi possono essere identificati nei pazienti adulti con bronchiettasie non dovute a fibrosi cistica riconosciamo M. avium e M. intracellulare, che in alcuni casi possono necessitare di uno specifico trattamento.

Dati di letteratura da diversi paesi riportano una prevalenza di micobatteri non tubercolari fino al 13% dei pazienti adulti affetti da bronchiettasie non dovute a fibrosi cistica, il che però non si traduce sempre nell’impostazione di un trattamento specifico. Da ricordare infine come alcuni dati di letteratura suggeriscano come un’infezione da micobatteri non tubercolari possa a sua volta esitare nello sviluppo di bronchiettasie. C’è quindi una stretta correlazione (biunivoca) tra bonchiettasie e micobatteri non tubercolari…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Le brochiettasie e il loro legame con le micobatteriosi polmonari non tubercolari. Intervista al prof. Stefano Aliberti”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/pneumo/le-brochiettasie-e-il-loro-legame-con-le-micobatteriosi-polmonari-non-tubercolari-intervista-al-prof-stefano-aliberti-24520