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Angina pectoris – Prasugrel supera clopidogrel post-PCI per vasodilatazione e riduzione markers infiammatori

“«Gli agenti antiaggreganti hanno un comprovato beneficio nella prevenzione secondaria degli eventi cardiovascolari nelle sindromi coronariche acute (ACS) e a seguito di PCI» ricordano gli autori, coordinati da Tanja K. Rudolph, del Centro di Ricerca Cardiovascolare dell’Università di Colonia (Germania).

«Vari studi clinici randomizzati hanno mostrato un significativo vantaggio degli inibitori P2Y12 più potenti in termini di risultati clinici nei pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) e in pazienti ad alto rischio stabile. Questo vantaggio potrebbe essere attribuito principalmente alla farmacocinetica più vantaggiosa e ai loro più potenti effetti anti-trombotici» osservano.

Tuttavia, sottolineano, è interessante valutare se una più forte inibizione P2Y12 si trasferisca anche ad altri effetti delle piastrine al di là della formazione di trombi. «La disfunzione endoteliale, caratterizzata principalmente dalla diminuzione della biodisponibilità di NO endoteliale vascolare e dall’infiammazione vascolare, non è solo un segno precoce di aterosclerosi, ma ha anche un impatto prognostico sugli eventi cardiovascolari» aggiungono gli autori.

«Un miglioramento della funzione endoteliale mediata da più forti inibitori delle piastrine può quindi contribuire agli effetti clinici benefici osservati con i nuovi e più potenti antagonisti del recettore P2Y12» affermano Rudolph e colleghi.

Gli autori hanno quindi ipotizzato che, in virtù di una più potente inibizione del P2Y12, prasugrel – rispetto a clopidogrel – provocasse una migliorata biodisponibilità di NO, che è stata valutata mediante dilatazione mediata dal flusso (FMD) dell’arteria brachiale, nonché dai livelli di nitrati e nitriti plasmatici in pazienti con angina instabile.

Ridotti anche gli aggregati leucociti-piastrine
I ricercatori hanno condotto un trial randomizzato in parallelo, in doppio cieco, con controllo attivo. I pazienti con angina pectoris instabile sottoposti a PCI hanno ricevuto una dose giornaliera di clopidogrel 75 mg (n = 23) o prasugrel 10 mg (n = 22). La dilatazione mediata dal flusso (FMD), il nitrato e i nitriti circolanti, i markers infiammatori e gli aggregati di leucociti-piastrine (PLA) sono stati valutati il giorno dopo il PCI e dopo 3 mesi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Angina pectoris, prasugrel supera clopidogrel post-PCI per vasodilatazione e ridotti markers infiammatori”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/angina-pectoris-prasugrel-supera-clopidogrel-post-pci-per-vasodilatazione-e-ridotti-markers-infiammatori-24484