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Tumore alla prostata – Test del DNA per prevenirlo

“In futuro, con un semplice esame del sangue, potrebbe essere possibile verificare il rischio di sviluppare il tumore della prostata e prevenirlo prima del suo insorgere. È lo scenario che apre uno studio del Cibio pubblicato su Nature Communications e sostenuto da AIRC. Il punto di partenza è la forte componente genetico-ereditaria del tumore alla prostata. Lo studio ha stabilito un “ponte” tra il materiale genetico e le caratteristiche specifiche della malattia. Ma come si è cercato, e dove? In questo sta la novità dell’approccio scientifico: la caccia a impronte riconosciute e regolate da recettori ormonali nel “DNA spazzatura” ha dato risposte inaspettate

Trento – Come rifiutare l’eredità sgradita di un tumore alla prostata? Con un esame del sangue. Sembra fantascienza, ma in futuro questo scenario potrebbe diventare realtà, secondo uno studio pionieristico, frutto del lavoro di ricerca del Cibio (Centro di Biologia integrata) dell’Università di Trento. Lo studio, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Communications, è sostenuto dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

Grazie a un semplice esame del sangue potrebbe essere possibile ricavare informazioni altamente specifiche presenti nel DNA sulla possibilità che insorga un tumore della prostata e delle sue caratteristiche molecolari. La prospettiva che si apre è di poter eventualmente intervenire con trattamenti farmacologici preventivi che possano inibire lo sviluppo del tumore, a partire da un test del DNA completo da utilizzare come indicatore di rischio specifico e come strumento per la prognosi. Una medicina di precisione che, giocando d’anticipo possa inibire il problema ancora prima che insorga.

Lo studio parte da un approccio del tutto nuovo rispetto quello tradizionale finora utilizzato in biologia per studiare la predisposizione genetica all’insorgenza dei tumori. Ipotizza infatti un legame tra il DNA ereditato e i meccanismi molecolari specifici osservati in tumori allo stato iniziale.

“I tumori sono malattie complesse, estremamente eterogenee, che insorgono dall’interazione di componenti ambientali e genetiche – spiega Francesca Demichelis, responsabile del Laboratorio di Biologia computazionale del Cibio – In particolare, nel tumore alla prostata la componente ereditaria sembra importante. Studi effettuati in gemelli monozigoti e dizigoti del Nord Europa hanno evidenziato che più del 50% dei casi di tumore alla prostata hanno una componente ereditaria”.

La prima novità dello studio del Cibio sta nel ‘luogo’ in cui si cercano le risposte, finora quasi del tutto ignorato dalla comunità scientifica: il cosiddetto “DNA spazzatura”.

“Questa parte di DNA ‘non codificante’, per decenni considerato un sottoprodotto del metabolismo cellulare, rappresenta la fetta più cospicua, più del 97%, del genoma umano – chiarisce Sonia Garritano del Cibio, prima autrice dell’articolo insieme ad Alessandro Romanel – Poiché questa parte cospicua del DNA non produce proteine e non si capiva quale altro ruolo avesse, per molto tempo è stata ignorato e sottovalutato. Grazie a molti studi oggi sappiamo, invece, che il DNA non-codificante svolge importanti funzioni regolatrici dei geni e può essere implicato nella suscettibilità ad alcuni tipi di tumore. È proprio in questa parte di DNA che abbiamo concentrato la nostra attenzione”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore alla prostata, un test del DNA per prevenirlo”, insalute news

Tratto dahttps://www.insalutenews.it/in-salute/tumore-alla-prostata-un-test-del-dna-per-prevenirlo/