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‘Epoetina alfa originator’ – Compie 30 anni e si “reinventa”

“La molecola biotech introdotta in clinica nel 1987 da Janssen oggi torna alla ribalta grazie a nuovi studi internazionali coordinati da ricercatori italiani, presentati al congresso della Euroepean Hematology Association in corso in questi giorni a Madrid, che ne hanno dimostrato l’efficacia per l’anemia da sindromi mielodisplastiche, confermandosi come primo e unico farmaco approvato per tale indicazione

Oscar alla carriera. È il riconoscimento che i clinici darebbero all’epoetina alfa originator se esistesse il corrispettivo del festival per i farmaci che più si sono distinti. La sua storia inizia nel 1987, quando grazie alla ricerca Janssen entra in clinica come uno dei primi farmaci biotech, in grado di imitare l’eritropoietina umana e trattare l’anemia nei pazienti affetti da insufficienza renale. Oggi alla vigilia del suo 30esimo compleanno  torna alla ribalta grazie a nuovi studi internazionali coordinati da ricercatori italiani – presentati al congresso della Euroepean Hematology Association in corso in questi giorni a Madrid – che ne hanno dimostrato l’efficacia per l’anemia da sindromi mielodisplastiche, confermandosi come primo e unico farmaco approvato per tale indicazione. Per il biotech ormai trentenne si apre quindi tutto un nuovo filone di trattamento in oncologia, campo molto vasto e ancora inesplorato. E non è detto che finisca qui. Circa 15 anni fa l’eritropoietina sbarcava in ambito oncologico e onco-ematologico per controllare le anemie da chemioterapia o indotte dal tumore stesso. Oggi si sta studiando una possibile applicazione  anche in neonatologia, per la protezione contro eventi cerebrovascolari e dell’ictus in particolare, il trattamento di pazienti reumatologici e diabetici.
I dati che hanno portato all’approvazione per la nuova indicazione arrivano dallo studio EPOANE 3021, che ha dimostrato la superiorità di epoetina alfa originator rispetto alle trasfusioni nei pazienti con anemia da sindromi mielodisplastiche rischio basso o intermedio-1. Ne è emerso che la risposta è efficace nel 50% dei casi contro il 4% delle trasfusioni e che la necessità di trasfusioni può essere più che dimezzata con la somministrazione del biotech. Risultati  che hanno permesso al farmaco di ottenere l’approvazione esclusiva per l’indicazione per un anno, tramite la Procedura di Mutuo Riconoscimento e che ne consentiranno a breve l’ingresso anche in Italia.
“L’approvazione europea – ha dichiarato Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore Delegato Janssen Italia – è frutto di un investimento sostenuto a distanza di decenni dall’introduzione di questa innovativa molecola che continua però a dimostrarsi una risposta terapeutica per molte diverse e importanti patologie. Un investimento sostenuto nonostante il brevetto fosse scaduto, nell’interesse di fornire ai pazienti una soluzione ai loro problemi. Abbiamo già avviato le procedure per l’implementazione locale dell’approvazione europea così che la terapia potrà presto essere impiegata anche nel nostro Paese”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “L’epoetina alfa originator compie 30 anni e si “reinventa”,” ABOUTPHARMA

Tratto dahttps://www.aboutpharma.com/blog/2017/06/23/lepoetina-alfa-originator-compie-30-anni-si-reinventa/