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Bergamo – Lavoro in team per ridurre rischio clinico in oncoematologia

“La sicurezza del paziente prima di tutto. L’ASST Papa Giovanni XXIII con altre quattro strutture sanitarie lombarde ha sottoposto alcuni questionari agli operatori sanitari coinvolti nella somministrazione delle terapie farmacologiche ai pazienti oncoematologici. Agli operatori delle diverse strutture interessate è stato chiesto di indicare i problemi riscontrati nel loro lavoro di tutti i giorni e di proporre alcune soluzioni, con l’obiettivo di ridurre il rischio per i pazienti stessi

L’indagine multicentrica ha permesso di individuare alcune soluzioni pratiche, che saranno rese note sabato 17 giugno all’auditorium Lucio Parenzan. Il convegno dal titolo “La sicurezza del paziente nel processo oncoematologico. Dal Safety Walk Round (SWR) alle soluzioni” è rivolto a più di 200 professionisti delle strutture sanitarie lombarde. Nel corso dell’appuntamento promosso dalla FROM – Fondazione per la Ricerca Ospedale Maggiore di Bergamo, dall’ASST Papa Giovanni XXIII e realizzato grazie al supporto di Roche, il Comitato scientifico e il gruppo operativo che hanno curato l’indagine policentrica illustreranno la sintesi di un lavoro che li ha visti impegnati per più di un anno.

Il metodo di analisi del rischio utilizzato nell’indagine, chiamato Safety Walk Round (SWR), si basa su un concetto molto semplice. In sanità, come in ogni altra attività umana, il “rischio zero” non esiste: chi meglio del personale coinvolto può contribuire a conoscere le criticità e proporre soluzioni per superarle? Il metodo di risk assessment SWR prevede visite e interviste strutturate a medici e operatori sanitari sui temi della sicurezza. Ai diversi attori del processo, operatori sanitari, medici, farmacisti e infermieri, viene chiesto di indicare le misure che potrebbero essere utilmente introdotte per prevenire errori e garantire la sicurezza del paziente.

La prevenzione e la gestione del rischio clinico è un processo sempre in fieri. Dai difetti insiti nell’organizzazione del lavoro, alle criticità nascoste o sempre pronte a esplodere nell’ambiente o nel gruppo di lavoro il fattore di rischio è sempre presente. La complessità e la molteplicità delle prestazioni e delle figure coinvolte non aiuta. Nel solo processo oncoematologico di somministrazione di farmaci antineoplastici dell’ASST Papa Giovanni XXIII, nel periodo esaminato, erano coinvolti ben 84 diversi attori tra medici e infermieri e altre figure, mentre le preparazioni farmacologiche sono state più di 36.900. Molte e variegate anche le strutture interessate in una azienda di queste dimensioni: dalla Farmacia al Day Hospital oncoematologico, all’Oncologia, all’Ematologia, all’Oncologia pediatrica fino all’Urologia…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Bergamo, lavoro in team per ridurre il rischio clinico in oncoematologia”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/altre-news/bergamo-lavoro-in-team-per-ridurre-il-rischio-clinico-in-oncoematologia-24306