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Artrite reumatoide – Quali sono gli outcome dei pazienti con artrite reumatoide (AR) a più di 20 anni dall’insorgenza della sintomatologia?

“Quale è l’associazione esistente tra il trattamento precoce (con DMARDs o steroidi) e la mortalità e la disabilità nel corso di questo follow ventennale? A queste due domande ha cercato di rispondere uno studio britannico di recente pubblicazione su Arthritis & Rheumatology, dimostrando come i pazienti con AR trattati precocemente nei primi anni novanta abbiano sperimentato outcome migliori grazie al trattamento precoce

Razionale dello studio
L’artrite reumatoide iniziale, un sottotipo di poliartrite infiammatoria, è una malattia cronica che si caratterizza principalmente per l’infiammazione articolare sinoviale. Entrambe le condizioni posso portare a distruzione articolare progressiva e a morte prematura.
Ciò detto, l’outcome di queste condizioni può essere migliorato grazie ad una terapia appropriata, anche se, fino ad oggi, pochi studi hanno approfondito il tema dell’outcome a lungo termine dei pazienti con AR.

L’interesse per l’effetto del trattamento farmacologico sull’outcome dei pazienti con AR si è accentuato dal momento che, negli ultimi 20 anno, vi sono stati avanzamenti significativi della terapia farmacologica e delle strategie per la gestione dell’AR.

“Il MTX – ricordano gli autori nell’introduzione allo studio, è divenuto il  DMARDs di prima scelta, mentre i DMARDb sono comparsi sulla scena a partire dall’anno 2000”.

“Studi precedenti – continuano i ricercatori – realizzati su pazienti con AR hanno dimostrato l’esistenza di un’associazione tra la riduzione della mortalità e l’esposizione a MTX per circa 6 anni, come pure tra la riduzione della mortalità e l’esposizione a farmaci anti-TNF per circa 4,9 anni. Inoltre, altri studi hanno documentato un miglioramento della disabilità funzionale sia con MTX che con i farmaci anti-TNF”.

Tali avanzamenti della terapia farmacologica sono stati caratterizzati anche da un trend all’anticipazione del trattamento con DMARDs durante il corso di malattia, nella speranza di riuscire a trattare in pazienti all’interno di una “finestra di opportunità” in corrispondenza della quale raggiungere il maggior beneficio sull’outcome.

Disegno dello studio e risultati principali
Per verificare l’effettiva efficacia di questo approccio di trattamento, i ricercatori hanno preso in considerazione 602 pazienti provenienti dallo UK Norfolk Arthritis Register, aventi un’età mediana di 46 anni, reclutati nel quinquennio 1990-1994, in preponderanza di sesso femminile (65,9% sul totale dei pazienti considerati)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, il trattamento precoce migliora gli outcome a lungo termine”, PHARMASTAR

Tratto dahttp://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-il-trattamento-precoce-migliora-gli-outcome-a-lungo-termine-23925